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Amedeo Guillet |
Un
Lawrence d'Arabia italiano, con la differenza che
Amedeo Guillett non aveva dietro di sé uno Stato ad aiutarlo: era solo con un pugno di fedeli guerrieri locali a combattere contro gli inglesi, uno vero grande eroe italiano, sia come militare, che come civile, che come uomo.
Amedeo Guillet frequentò l'accademia militare, dove uscì sottotenente nel 1931; andò subito volontario nella guerra di Spagna come tanti altri militari italiani pur non essendo un fascista, ma andò per guadagnar gradi militari , fare esperienza e
combattere l'espansione del comunismo in Europa, come Lui stesso ha detto.
Ma é solo l'inizio della Sua
incredibile storia:
Parte per l'Africa per la
campagna d'Abissinia, (doveva partecipare alle Olimpiadi di Berlino del 1936 nell'ippica) e partecipò alla
guerra d'Etiopia, dove fu ferito durante un'azione.
Viene mandato in Africa Orientale e messo a capo di un'unità di 1.700 uomini di origini etiopi. Lì imparò l'arabo, le usanze di quei popoli e la loro cultura.
Quando l'Italia entrò in guerra si trovò a fronteggiare gli inglesi, e durante la ritirata dei soldati italiani, attaccò i reparti meccanizzati inglesi con un carica a cavallo insieme ai suoi fedeli soldati eritrei e... vinse.
Vinse perché i mezzi corrazzati inglesi se avessero sparato contro ai cavalli di
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Amedeo Guillet arabo |
Guillett avrebbero potuto colpire i propri mezzi, grazie a questa carica 10.000 soldati italiani poterono fuggire e rifugiarsi dagli inglesi.
Dopo che il comandate italiano si arrese
Amedeo Guillet non fece lo stesso e continuò, aiutato solo dai suoi fedeli eritri a combattere gli inglesi, da qui iniziò
la leggenda del
Comandante Diavolo,
Devil Commander, come lo chiamarono alcuni giornali alleati.
Per mesi la sua azione di guerriglia portò non pochi problemi alle truppe di Sua Maestà tanto che gli fu messa una taglia di 1.000 sterline sulla testa, ma Guillet era introvabile: ormai si era anche convertito alla religione musulmana, viveva in mezzo ai musulmani, era di carnagione scura, e si vestiva come i locali, aveva una donna locale, tanto che Lui stesso ( gli eritrei non lo denunciarono mai) andò presso il comando inglese a.. denunciare Guillet e prese pure la taglia di 1.000 sterline!!!
Ma non finisce qui la sua avventura africana. perchè ferito e febbricitante nonchè ricercato, dopo che l'ennesima pattuglia inglese stava per ucciderlo decise insieme ai suoi uomini di sciogliere il reggimento di terrosti-combnattenti e tornare in Italia via Yemen, ma quando arrivò mancavano 4 giorni all'8 settembre e lì decise di lasciar perdere la carriera militare, non prima di aver incontrato il Re d'Italia che lo sciolse dal giuramento di fedeltà.
Amedeo Guillet diventò subito una delle spie italiane più proficue per i paesi arabi e l'Africa, grazie al suo arabo ed alla conoscenza profonda di questa cultura, negli anni '50 diventò ambasciatore in India, Marocco ed Egitto.
Morì nel 2002 dopo una vita più che avventurosa, fino a poco tempo prima della sua morte, tutte le mattine ad oltre 90 anni di età andava a farsi la sua passeggiatina a cavallo.
Un italiano straordinario, che poco si conosce e che dovrebbe essere un punto di riferimento per i giovani del Nostro paese: un vero esempio di rettitudine morale, apertura mentale, coraggio ed abnegazione nel dovere, ma mai un servitore che non si fa domande, un soldato che prima di ubbidire ad un ordine lo valuta e lo fa suo.