La nomina dei leghisti Borghi e Bagnai alla presidenza delle Commissioni Bilancio e Finanze di Camera e Senato è una pessima notizia.
I non addetti ai lavori devono sapere che si tratta di due avventurieri senza scupoli, che hanno costruito una fortuna politica urlando nelle gabbie televisive e sui social network. Borghi si fa chiamare professore, ma non lo è.
Non ha mai conseguito un dottorato, non ha mai svolto attività di ricerca di alcun genere e non ha mai avuto alcun ruolo strutturato nell'università italiana.
Bagnai professore lo è, ma nonostante la lunghissima carriera non ha mai dato alcun contributo significativo al dibattito scientifico internazionale ed è per lo più emarginato dal mondo accademico, nel quale è conosciuto più che altro per la presunzione sconfinata, i deliri di onnipotenza, la rabbia verso i colleghi e il linguaggio volgare e minaccioso. La sua attività di economista si è concretizzata soprattutto nella divulgazione di tesi antieuro a mezzo di pamphlet, blog, tweet e interventi televisivi.
Non ha mai conseguito un dottorato, non ha mai svolto attività di ricerca di alcun genere e non ha mai avuto alcun ruolo strutturato nell'università italiana.
Bagnai professore lo è, ma nonostante la lunghissima carriera non ha mai dato alcun contributo significativo al dibattito scientifico internazionale ed è per lo più emarginato dal mondo accademico, nel quale è conosciuto più che altro per la presunzione sconfinata, i deliri di onnipotenza, la rabbia verso i colleghi e il linguaggio volgare e minaccioso. La sua attività di economista si è concretizzata soprattutto nella divulgazione di tesi antieuro a mezzo di pamphlet, blog, tweet e interventi televisivi.
Ma non è questo il punto: si può gestire bene la politica economica senza essere economisti, o accademici produttivi, e pur dedicando tanto tempo ai social media. Ci mancherebbe.
Il punto è che i due leghisti sono dei veri e propri fanatici, ossessionati dall'avversione per l'unione monetaria, spregiudicati al limite dell'irresponsabilità, pronti a tutto e per nulla idonei a responsabilità istituzionali.
Da anni divulgano con invidiabile sicumera tesi strampalate a uso e consumo delle proprie carriere politiche e delle campagne della Lega, che gli hanno permesso di forgiare un piccolo esercito di tifosi convinti che il debito pubblico si possa cancellare con un click, che basti tornare alla lira per avere una prosperità senza precedenti e che i nostri guai siano sostanzialmente frutto dei complotti di oscure potenze straniere.
Il punto è che i due leghisti sono dei veri e propri fanatici, ossessionati dall'avversione per l'unione monetaria, spregiudicati al limite dell'irresponsabilità, pronti a tutto e per nulla idonei a responsabilità istituzionali.
Da anni divulgano con invidiabile sicumera tesi strampalate a uso e consumo delle proprie carriere politiche e delle campagne della Lega, che gli hanno permesso di forgiare un piccolo esercito di tifosi convinti che il debito pubblico si possa cancellare con un click, che basti tornare alla lira per avere una prosperità senza precedenti e che i nostri guai siano sostanzialmente frutto dei complotti di oscure potenze straniere.
Come hanno spiegato ieri tanti trader, non è un caso che, alla notizia della loro nomina, lo spread a due e dieci anni si sia nuovamente impennato.
In questa fase in cui il paese piroetta sbadatamente sull'orlo del precipizio gli studiosi seri non possono più girarsi dall'altra parte: la spregiudicatezza dei pifferai deve essere stigmatizzata e i loro deliri confutati in ogni sede.
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