Introduzione: La 'Ndrangheta, un Potere Globale dalle Radici Antiche
La 'Ndrangheta rappresenta oggi una delle organizzazioni criminali di stampo mafioso più potenti e pericolose a livello globale.
Questo report si propone di fornire un'analisi completa e approfondita della 'Ndrangheta, esplorandone le origini sospese tra mito e realtà storica, la complessa struttura organizzativa basata su vincoli di sangue e rigide gerarchie, le attività criminali che ne hanno segnato l'evoluzione – dai sequestri di persona al dominio del traffico internazionale di stupefacenti e all'infiltrazione negli appalti pubblici –, la sua potenza economica e le strategie di riciclaggio, l'espansione geografica globale, le ragioni dietro la scelta strategica di un basso profilo e, infine, l'evoluzione e le sfide attuali fino al 2025. L'analisi si basa su dati storici, risultanze investigative di organismi nazionali (come la DIA) e internazionali (come Europol), e contributi della ricerca accademica, al fine di delineare un quadro esaustivo di questo fenomeno criminale. La comprensione della sua natura paradossale – un'organizzazione con radici antiche e rituali tradizionali capace di operare con logiche imprenditoriali iper-moderne su scala globale – è fondamentale per coglierne la resilienza e la minaccia persistente.
2. Origini tra Mito e Storia
Le radici della 'Ndrangheta affondano in un passato complesso, dove la narrazione mitica si intreccia con le evidenze storiche emerse nel contesto socio-economico della Calabria post-unitaria.
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La Leggenda dei Cavalieri Spagnoli Un elemento ricorrente nel folklore e nell'auto-rappresentazione della 'Ndrangheta è la leggenda dei tre cavalieri spagnoli: Osso, Mastrosso e Carcagnosso.
Secondo il mito, questi cavalieri, fuggiti dall'isola di Favignana dopo aver vendicato l'onore offeso di una sorella, sarebbero approdati sulle coste italiane e avrebbero fondato tre distinte "società onorate": Osso la Mafia in Sicilia, Mastrosso la Camorra in Campania e Carcagnosso la 'Ndrangheta in Calabria. Questa narrazione, sebbene priva di fondamento storico, riveste un'importanza simbolica cruciale. Come evidenziato da studiosi come Enzo Ciconte , il mito serve a conferire all'organizzazione una sorta di lignaggio nobile e antico, distinto e contrapposto all'autorità statale, e a creare un'identità condivisa e una base di legittimazione interna. Non si tratta di semplice folklore, ma di uno strumento funzionale che rafforza la coesione, giustifica la segretezza e i codici d'onore, e alimenta l'ideologia di un potere alternativo e più antico dello Stato italiano. La persistenza di questo mito fino ai giorni nostri testimonia la sua efficacia nel plasmare l'identità collettiva dell'organizzazione. -
Le Radici Storiche nel XIX Secolo Le prime manifestazioni storicamente documentate di un'organizzazione criminale strutturata in Calabria risalgono alla seconda metà del XIX secolo, nel turbolento periodo post-unitario.
Alcune interpretazioni collegano le sue origini al fenomeno del brigantaggio , mentre le prime carte giudiziarie iniziano a menzionare termini come "Picciotteria" o, per analogia con i fenomeni napoletani, "Camorra". Il termine "Picciotteria", derivante probabilmente dall'antico provenzale "pitxot" (piccolo), indicava i giovani affiliati. Un evento emblematico della precoce influenza di questi gruppi è l'annullamento delle elezioni amministrative di Reggio Calabria nel 1869, a causa della comprovata interferenza di "elementi mafiosi" che alterarono l'esito della competizione. Questo episodio dimostra come, fin dalle sue fasi embrionali, l'organizzazione non si limitasse alla criminalità rurale ma mirasse già a condizionare le strutture di potere locale, un tratto distintivo che ne caratterizzerà l'intera storia successiva. Tra il 1885 e il 1902, nell'area dell'Aspromonte, ben 1854 persone affiliate alla "picciotteria" furono arrestate e processate, segno di un fenomeno già radicato. In questa fase iniziale, la 'Ndrangheta si caratterizzava principalmente come una mafia agro-pastorale , imponendo il proprio controllo sul territorio attraverso metodi brutali. -
Contesto Socio-Economico La nascita e lo sviluppo della 'Ndrangheta furono favoriti da un contesto socio-economico calabrese particolarmente difficile: diffuso analfabetismo, accentramento della proprietà terriera, vaste masse di braccianti disoccupati, isolamento geografico e culturale, un radicato senso dell'onore distorto e la percezione di uno Stato lontano e assente.
In tale scenario, la prepotenza, il culto della forza e delle armi, e l'organizzazione in clan familiari emersero come risposte disfunzionali al bisogno di protezione, potere e autosufficienza. L'organizzazione iniziò ad imporre taglieggiamenti, guardianie abusive ai proprietari terrieri, e ad infiltrarsi nelle dinamiche locali, arrivando persino all'espropriazione di terreni. Contrariamente a quanto sostenuto in passato, la 'Ndrangheta non è un fenomeno nato negli anni '60 del XX secolo, ma ha radici ben più antiche , che affondano nel tessuto sociale ed economico della Calabria ottocentesca, gettando le basi per il controllo territoriale che perdura ancora oggi. Il termine "'Ndrangheta", la cui etimologia più accreditata deriva dal greco "andragathía" (virilità, coraggio) , iniziò a diffondersi sulla stampa nazionale solo a partire dagli anni Cinquanta , contribuendo a lungo a mantenere un alone di mistero attorno all'organizzazione.
3. Struttura Organizzativa: Famiglia, Territorio e Gerarchia
La struttura organizzativa della 'Ndrangheta è un elemento chiave della sua forza e resilienza, combinando in modo unico legami di sangue familiari con una gerarchia formale e meccanismi di coordinamento territoriale.
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La 'Ndrina: Il Nucleo Familiare Alla base dell'organizzazione si trova la 'ndrina, che è essenzialmente un gruppo familiare.
Il nucleo centrale è costituito da una famiglia di sangue, attorno alla quale si aggrega una rete estesa di parentele, spesso rafforzata da matrimoni incrociati. Questo legame di sangue è fondamentale: rende la 'ndrina estremamente impermeabile alle infiltrazioni esterne e garantisce un altissimo grado di lealtà e omertà, ponendola al riparo da delazioni e tradimenti. Questa caratteristica distingue la 'Ndrangheta dalla mafia siciliana (Cosa Nostra), le cui famiglie sono spesso legate più al controllo di un quartiere o territorio specifico che a vincoli di sangue così stretti. A capo della 'ndrina vi è il Capobastone, la cui autorità deriva dal controllo sulla famiglia e sul territorio di competenza. La dimensione numerica della 'ndrina è cruciale per il suo potere. Il termine "cosca" viene talvolta usato come sinonimo di 'ndrina, ma più propriamente indica l'intero gruppo di affiliati legati a una 'ndrina, che può includere anche individui non legati da vincoli di sangue diretti. -
Il Locale: Coordinamento Territoriale Quando più 'ndrine operano nella stessa zona, esse possono costituire una struttura di coordinamento superiore chiamata "Locale".
Per la sua costituzione è necessario un numero minimo di affiliati, tradizionalmente indicato in 49. Ogni Locale ha una propria struttura di comando, nota come "Copiata", un triumvirato composto da tre figure chiave :- Il Capobastone (o Capo Locale): è il vertice decisionale del Locale, responsabile delle strategie, delle affiliazioni, delle promozioni e della risoluzione dei conflitti interni.
- Il Contabile: gestisce le finanze del Locale, amministrando la cassa comune ("baciletta" o "bacinella") da cui si attinge per le attività illecite e per il sostegno economico agli affiliati e alle loro famiglie in difficoltà.
- Il Crimine: è il responsabile della pianificazione e dell'esecuzione delle azioni criminali del Locale.
Un'altra figura importante è il Mastro di giornata, che agisce come portavoce del Capo Locale, trasmettendo ordini e informazioni agli affiliati e riportando al vertice le situazioni operative. L'apertura, la chiusura o la sospensione di un Locale devono essere autorizzate dal Locale di San Luca, considerato la struttura madre ("Mamma") dell'intera organizzazione.
- Il Capobastone (o Capo Locale): è il vertice decisionale del Locale, responsabile delle strategie, delle affiliazioni, delle promozioni e della risoluzione dei conflitti interni.
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La Struttura Gerarchica e le "Doti" L'appartenenza e l'avanzamento nella 'Ndrangheta sono scanditi da un complesso sistema gerarchico basato su "doti" o "fiori", che indicano il grado e il prestigio dell'affiliato. La struttura prevede una doppia compartimentazione: la Società Minore e la Società Maggiore.
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Società Minore: Rappresenta i livelli di base dell'affiliazione:
- Picciotto: È la prima dote, accessibile dai 14 anni di età, a condizione di non avere "macchie d'onore". Svolge compiti meramente esecutivi. Ha diverse "sopra-doti" (liscio, di sgarro, puntaiolo, di giornata). Santa Liberata è la protettrice.
- Camorrista: Grado successivo per i picciotti meritevoli. I "giovani d'onore" (figli maschi di affiliati, titolo riconosciuto alla nascita
) possono accedere direttamente a questa dote. Ha diverse "sopra-doti" (semplice, di fibbia, formato, di sgarro) con responsabilità crescenti. Santa Nunzia è la protettrice. - Sgarrista: È l'ultimo grado della Società Minore, con "sopra-doti" di sangue e definitivo. Santa Elisabetta è la protettrice.
- Picciotto: È la prima dote, accessibile dai 14 anni di età, a condizione di non avere "macchie d'onore". Svolge compiti meramente esecutivi. Ha diverse "sopra-doti" (liscio, di sgarro, puntaiolo, di giornata). Santa Liberata è la protettrice.
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Società Maggiore: Rappresenta i livelli superiori, caratterizzati da maggiore potere decisionale e strategico:
- Santa: Prima dote della Società Maggiore. Il "Santista" è descritto come affiliato sia alla 'Ndrangheta che alla Massoneria.
Originariamente limitata a 33 membri, questa dote implica un ruolo di pensiero e strategia, con riferimenti simbolici a figure come La Marmora e Garibaldi. Questo legame istituzionalizzato con ambienti massonici suggerisce una strategia deliberata per accedere a reti di potere esterne al mondo criminale, facilitando l'infiltrazione economica e la corruzione. - Vangelo: Dote riservata a figure di altissimo livello, coinvolte nelle decisioni vitali dell'organizzazione. I riferimenti simbolici sono Mazzini e Cavour, i protettori i Santi Pietro e Paolo.
- Quartino e Trequartino: Doti apicali emerse in alcune indagini, ma su cui le informazioni sono ancora limitate.
- Padrino (o Quintino): Considerata fino a tempi recenti la dote massima, conferita a un numero ristretto di affiliati con enormi privilegi e responsabilità, riconoscibili da un tatuaggio a stella a cinque punte.
- Associazione: Dote attribuita ai capi che si riuniscono in forma di Consiglio.
Indagini più recenti (come l'operazione Crimine-Infinito del 2010) hanno rivelato l'esistenza di ulteriori doti ancora più elevate, come Crociata, Stella, Bartolo, Mammasantissima, Infinito, Conte Ugolino , indicando una continua evoluzione e complessificazione della struttura gerarchica.
- Santa: Prima dote della Società Maggiore. Il "Santista" è descritto come affiliato sia alla 'Ndrangheta che alla Massoneria.
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La Provincia/Crimine: Il Vertice Unitario Al di sopra dei Locali e dei Mandamenti territoriali (tradizionalmente Jonico, Tirrenico e Centro
), opera un organismo di vertice unitario, noto come "Provincia" o "Crimine". Questa struttura collegiale di comando è stata definitivamente riconosciuta come tale dalla Corte di Cassazione nell'ambito del processo "Crimine" , confermando che, nonostante la sua struttura cellulare basata sulle famiglie, la 'Ndrangheta possiede un vertice strategico in grado di dettare linee guida e risolvere dispute a livello sovra-locale. -
Il Ruolo delle Donne Sebbene la 'Ndrangheta sia un'organizzazione fortemente patriarcale, le donne svolgono ruoli tutt'altro che marginali.
Non sono semplici compagne, ma spesso partecipano attivamente agli affari della famiglia: vigilano sulle estorsioni, riscuotono tangenti, fungono da prestanome per beni del clan, forniscono supporto logistico, e soprattutto mantengono i collegamenti vitali con gli affiliati detenuti o latitanti, permettendo ai capi di continuare a esercitare il controllo. Esiste anche la dote specifica di "sorella d'omertà", assegnata a donne con compiti di assistenza ai latitanti. La presenza documentata di centinaia di donne affiliate nella sola provincia di Reggio Calabria sottolinea la loro importanza funzionale per la tenuta e l'operatività dell'organizzazione, garantendo la continuità gestionale e la coesione interna, specialmente quando gli uomini sono assenti.
Questa complessa struttura, che fonde la lealtà quasi assoluta derivante dai vincoli di sangue con una gerarchia formalizzata e organi di coordinamento, conferisce alla 'Ndrangheta una straordinaria capacità di coniugare segretezza e impermeabilità (pochissimi collaboratori di giustizia
4. Codici, Rituali e Simboli: L'Appartenenza all'"Onorata Società"
L'ingresso e la progressione nella 'Ndrangheta sono scanditi da complessi rituali di affiliazione, intrisi di simbolismo religioso e storico, che servono a sancire l'appartenenza, rafforzare i legami interni e imporre una ferrea disciplina basata sull'omertà.
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Riti di Affiliazione ("Battesimo") Il rito fondamentale è il "battesimo", attraverso il quale un "contrasto onorato" (un esterno ritenuto degno di entrare) viene ammesso nell'organizzazione con la dote di "picciotto".
La cerimonia, descritta in numerosi codici e testimonianze, prevede la presenza di almeno cinque affiliati più un membro anziano che officia il rito. In contesti particolari, come il carcere, il numero richiesto può essere rappresentato simbolicamente da fazzoletti annodati. L'aspirante affiliato viene presentato dal suo garante al Capo-Società, il quale pronuncia formule che sottolineano la supremazia degli interessi e dell'onore della "società" rispetto a quelli della famiglia di origine, e la pena di morte come sanzione per l'infamia o il tradimento. Una variante del rito, specialmente in carcere, prevede l'"offerta di sangue", con l'iniziato che si punge un dito e beve il proprio sangue. -
Giuramenti Il cuore del rito è il giuramento solenne, che vincola l'affiliato all'organizzazione fino alla morte.
Le formule variano leggermente nei diversi codici, ma richiamano costantemente figure religiose e simboli potenti. L'iniziato giura spesso nel nome di "nostro Signore Gesù Cristo", tenendo tra le mani l'immagine di San Michele Arcangelo che brucia, e pronunciando parole come: "Io giuro dinanzi a questa società di essere fedele con i miei compagni e di rinnegare padre, madre, sorelle e fratelli e se necessario, anche il mio stesso sangue". Un'altra formula comune invoca il pugnale e una tomba simbolica: "Giuro su questo pugnale e su questa tomba [...] di essere fedele coi miei compagni [...] Di non trasgredire le regole sociali e di essere sempre pronto ad ogni chiamata dell'Onorata Società". Esistono giuramenti specifici anche per l'acquisizione delle doti superiori, come quella di Vangelo, che invoca i Re Magi e impegna a non appartenere a nessun'altra società se non al "Sacro Vangelo". -
Simbolismo I rituali sono carichi di simbolismo, attingendo pesantemente dalla tradizione cattolica e da figure storiche reinterpretate. San Michele Arcangelo è una figura centrale nell'iniziazione.
Ogni dote ha i suoi santi protettori: Santa Liberata per i Picciotti, Santa Nunzia per i Camorristi, Santa Elisabetta per gli Sgarristi, i Santi Pietro e Paolo per i Vangelisti. Figure del Risorgimento italiano come Mazzini, Garibaldi, La Marmora e Cavour vengono invocate per le doti della Società Maggiore (Santa e Vangelo), associate a ruoli di strategia e comando. Anche i mitici cavalieri spagnoli Osso, Mastrosso e Carcagnosso fanno parte di questo pantheon simbolico. Gli oggetti usati nei riti hanno significati precisi: il pugnale rappresenta l'arma dell'affiliato, la candela o l'immagine sacra che brucia simboleggiano il sacrificio e la sacralità del giuramento, il carcere rappresenta la prova di fedeltà che ogni affiliato deve essere pronto a sopportare. La stessa 'ndrina viene rappresentata simbolicamente come un giardino protetto al cui centro si trova una stella, luogo sacro del battesimo. Questo intenso uso del simbolismo religioso non è casuale: serve a creare un legame emotivo profondo tra gli affiliati, a infondere un senso di appartenenza a qualcosa di sacro e inviolabile, a giustificare la violenza in nome di un presunto "onore" e a fornire un codice di comunicazione interno. È una forma di manipolazione psicologica che sfrutta la cultura cattolica radicata nel territorio d'origine per rafforzare il controllo e la disciplina. -
Omertà e Codici La regola fondamentale è l'omertà, il silenzio assoluto su tutte le attività dell'organizzazione.
La violazione dell'omertà è considerata il tradimento più grave e punita con la morte. Per secoli, le regole e i rituali sono stati tramandati oralmente per garantirne la segretezza. Tuttavia, a partire dalla fine del XIX secolo, sono stati scoperti numerosi codici scritti, che hanno fornito alle autorità preziose informazioni sulla struttura interna, le gerarchie, le formule rituali e le regole di comportamento. Tra i codici più importanti ritrovati vi sono quelli di Nicastro (1888), Pellaro (1934, contenente la leggenda dei cavalieri spagnoli, e 1987, il primo sulla "Santa"), Palmi (1960), San Giorgio Morgeto (1963), Toronto (1971, a testimonianza della precoce internazionalizzazione), fino ai più recenti codici di Rosarno, Lamezia, Valbrona, Paola, Ardore, Piemonte (anni '90 e 2000) e il cosiddetto "Codice di San Luca" trovato a Roma nel 2013. La scoperta di questi codici, se da un lato ha permesso una migliore comprensione del fenomeno, dall'altro evidenzia una tensione intrinseca all'organizzazione: la necessità di standardizzare regole e rituali con la crescita e l'espansione ha comportato la creazione di prove materiali, aumentando la vulnerabilità rispetto alla tradizione puramente orale. L'affiliazione rituale, comprovata anche grazie a questi codici, assume oggi un valore probatorio fondamentale nei processi per associazione mafiosa. -
Raduno di Polsi Un momento centrale nella vita dell'organizzazione è il raduno annuale presso il Santuario della Madonna di Polsi, nel cuore dell'Aspromonte.
In questa occasione, che unisce devozione religiosa popolare e summit mafioso, si riuniscono esponenti delle cosche calabresi, ma anche rappresentanti delle strutture estere, per discutere strategie, risolvere conflitti, conferire doti e celebrare riti di affiliazione, riaffermando l'unità e la struttura gerarchica dell'organizzazione.
5. Attività Criminali: Dai Sequestri al Narcotraffico Globale
L'evoluzione della 'Ndrangheta è marcata da una progressiva diversificazione e internazionalizzazione delle sue attività criminali, passando da forme più tradizionali e localizzate a operazioni globali ad altissima redditività.
- La Stagione dei Sequestri (anni '70-'80)
Tra gli anni '70 e gli anni '80, i sequestri di persona a scopo di estorsione divennero una delle principali fonti di accumulazione di capitale per la 'Ndrangheta, in particolare per le 'ndrine della Locride.
Questa strategia criminale prevedeva il rapimento di persone facoltose, spesso imprenditori o loro familiari residenti nel Nord Italia, che venivano poi tenute prigioniere per lunghi periodi in condizioni disumane nelle impervie montagne dell'Aspromonte. Le richieste di riscatto erano elevatissime per l'epoca, e i sequestri erano caratterizzati da grande brutalità, con numerosi casi di morte dell'ostaggio durante la prigionia. Il periodo di massima intensità si registrò tra la metà degli anni '70 e la metà degli anni '80 , con decine di sequestri ogni anno. Casi eclatanti come quelli di John Paul Getty III (1973), Cristina Mazzotti (morta in prigionia, 1975), Cesare Casella (rapito nel 1988, liberato dopo 743 giorni), Marco Fiora (rapito bambino nel 1987, liberato dopo 515 giorni) e Carlo Celadon (rapito nel 1988, liberato dopo 831 giorni) sconvolsero l'opinione pubblica. Si stima che la 'Ndrangheta sia stata responsabile di oltre la metà dei circa 700 sequestri avvenuti in Italia in quel periodo, incassando riscatti per centinaia di miliardi di lire. I capitali così accumulati furono fondamentali per il "salto di qualità" dell'organizzazione: vennero reinvestiti massicciamente nell'edilizia, ma soprattutto costituirono la base finanziaria per entrare nel nascente e lucrosissimo mercato internazionale della cocaina. Questo passaggio dai sequestri, attività ad alto rischio e visibilità, al narcotraffico globale, più complesso logisticamente ma potenzialmente più redditizio e scalabile, rappresenta una chiara evoluzione strategica verso un modello di business criminale più moderno e sostenibile.
Tabella 1: Elenco Sequestri Significativi Compiuti dalla 'Ndrangheta (Anni '70-'80)
Vittima | Luogo/Data Rapimento | Durata (appross.) | Esito | Riscatto (se noto) | Note |
John Paul Getty III | Roma, 10 Lug 1973 | Sconosciuta | Rilasciato | ~2 mld L. (iniz.) | Caso mediatico internazionale |
Emanuele Riboli | Buguggiate (VA), 14 Ott 1974 | Sconosciuta | Morto in prigionia | - | |
Cristina Mazzotti | Eupilio (CO), 26 Giu 1975 | Sconosciuta | Morta in prigionia | 1.05 mld L. | 18 anni |
Vincenzo Macrì | Grotteria (RC), 7 Ott 1976 | Sconosciuta | Morto in prigionia | - | Farmacista |
Adriano Ruscalla | Torino, 15 Ott 1976 | Sconosciuta | Morto in prigionia | - | Imprenditore |
Mariangela Passiatore | Brancaleone (RC), 28 Ago 1977 | Sconosciuta | Morta in prigionia | - | |
Augusto Rancilio | Cesano Boscone (MI), 2 Ott 1978 | Sconosciuta | Morto in prigionia | - | |
Barbara Piattelli | Roma, 10 Gen 1980 | 343 giorni | Rilasciata | Sconosciuto | |
Giuseppe Gullì | Montebello Jonico (RC), 21 Feb 1980 | Sconosciuta | Morto in prigionia | - | Farmacista |
Antonio Colistra | Siderno (RC), 17 Ott 1980 | Sconosciuta | Morto in prigionia | - | Avvocato |
Lorenzo Crosetto | Torino, 3 Lug 1981 | Sconosciuta | Morto in prigionia | - | Imprenditore |
Giovanni Labate | Reggio Calabria, 9 Feb 1982 | 325 giorni | Rilasciato | 1.2 mld L. | Farmacista |
Giuseppe Bertolami | Lamezia Terme (CZ), 12 Ott 1983 | Sconosciuta | Morto in prigionia | - | |
Enza Rita Stramandinoli | Dasà (VV), 15 Dic 1984 | 331 giorni | Rilasciata (11 Nov 1985) | Sconosciuto | Studentessa |
Marco Fiora | Torino, 2 Mar 1987 | 515 giorni | Rilasciato (3 Ago 1988) | Sconosciuto | Bambino, rilasciato a Ciminà (RC) |
Cesare Casella | Pavia, 18 Gen 1988 | 743 giorni | Rilasciato (30 Gen 1990) | Sconosciuto | Sequestro molto lungo e mediatico |
Carlo Celadon | Arzignano (VI), 25 Gen 1988 | 831 giorni | Rilasciato (2 Mag 1990) | 7 mld L. (pagati 5) | Sequestro più lungo della storia italiana |
Andrea Cortellezzi | Tradate (VA), 17 Feb 1989 | Sconosciuta | Morto in prigionia | - | |
Vincenzo Medici | Bianco (RC), 21 Dic 1989 | Sconosciuta | Morto in prigionia | - |
Fonte: Elaborazione basata su.
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Il Narcotraffico: Core Business Globale Oggi, l'attività principale e più redditizia della 'Ndrangheta è senza dubbio il traffico internazionale di stupefacenti, in particolare di cocaina.
L'organizzazione ha assunto un ruolo egemone nel mercato europeo della cocaina, gestendo l'importazione di enormi quantitativi dalla Colombia e da altri paesi produttori del Sud America. Le rotte utilizzate sono complesse e in continua evoluzione: la cocaina viaggia nascosta in navi cargo, spesso containerizzate, che dai porti sudamericani raggiungono l'Europa direttamente, approdando nei grandi hub portuali come Anversa, Rotterdam, Valencia, Amburgo , o transitando attraverso hub intermedi nei Caraibi o, sempre più frequentemente, lungo le coste dell'Africa occidentale (Capo Verde, Golfo di Guinea) dove la droga viene stoccata e trasbordata per l'immissione finale nel continente europeo. Il porto calabrese di Gioia Tauro è stato storicamente, e rimane, un punto di accesso cruciale per la cocaina destinata al mercato italiano ed europeo. La 'Ndrangheta ha stabilito relazioni privilegiate e dirette con i principali cartelli produttori sudamericani e messicani , agendo come loro partner più affidabile in Europa grazie alla sua solidità organizzativa, capacità logistica e impermeabilità. Per gestire questi traffici, utilizza società di copertura (import-export, pesca) e una vasta rete di broker e collaboratori a livello internazionale. Numerose operazioni di polizia condotte da DIA, Europol e altre forze dell'ordine internazionali confermano costantemente questo primato. -
Infiltrazione nell'Economia Legale e Altre Attività Parallelamente al narcotraffico, la 'Ndrangheta ha sviluppato una fortissima vocazione imprenditoriale, infiltrando sistematicamente l'economia legale per riciclare i proventi illeciti e, soprattutto, per acquisire controllo economico e sociale.
Questa infiltrazione non è solo un mezzo per ripulire il denaro sporco, ma una strategia per radicarsi nel tessuto economico e politico, creando dipendenze e consenso attraverso il controllo di attività produttive, posti di lavoro e flussi di denaro pubblico. I settori privilegiati per l'infiltrazione includono:- Appalti Pubblici: Storicamente, l'organizzazione si è infiltrata nei grandi lavori pubblici come l'autostrada Salerno-Reggio Calabria e il porto di Gioia Tauro.
Oggi, l'attenzione è massima sul rischio di infiltrazione nei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e nei lavori legati ai grandi eventi come le Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026. Le modalità includono la turbativa d'asta, il controllo dei subappalti e l'imposizione di forniture (es. calcestruzzo). - Edilizia e Settore Immobiliare: Un classico settore di reinvestimento, come dimostrano anche i numerosi beni immobili confiscati.
- Gestione dei Rifiuti: Un business estremamente lucroso e pericoloso, che include lo smaltimento illegale di rifiuti tossici e radioattivi, spesso a prezzi stracciati rispetto ai costi legali.
- Estorsione e Usura: Metodi tradizionali di controllo del territorio e di accumulazione.
L'usura, in particolare, viene utilizzata strategicamente per rilevare attività commerciali e imprese in difficoltà finanziaria, specialmente in periodi di crisi economica. In Calabria, si stima che una quota significativa di imprese paghi il pizzo. - Altri Settori: L'infiltrazione si estende a numerosi altri ambiti, tra cui la ristorazione
, i trasporti e la logistica , il settore agroalimentare ("Agromafie" ), il gioco d'azzardo legale e illegale , il traffico di armi , la contraffazione e, in misura minore, lo sfruttamento della prostituzione.
- Appalti Pubblici: Storicamente, l'organizzazione si è infiltrata nei grandi lavori pubblici come l'autostrada Salerno-Reggio Calabria e il porto di Gioia Tauro.
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Riciclaggio di Denaro Per ripulire gli enormi profitti illeciti, la 'Ndrangheta utilizza metodi sempre più sofisticati, avvalendosi di reti finanziarie complesse, società di comodo, prestanome e la consulenza di professionisti appartenenti alla cosiddetta "area grigia" (commercialisti, avvocati, funzionari pubblici corrotti).
I capitali vengono movimentati a livello internazionale e reinvestiti nell'economia legale, rendendo sempre più difficile tracciare l'origine illecita dei fondi.
6. Potere Economico: Fatturato, Profitti e Riciclaggio
Quantificare con precisione il potere economico della 'Ndrangheta è un'impresa ardua, data la natura illecita e sommersa delle sue attività. Tuttavia, diverse stime, pur con significative variazioni, concordano nell'attribuire all'organizzazione un volume d'affari colossale, paragonabile a quello di grandi multinazionali o al PIL di intere nazioni.
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Stime del Volume d'Affari Nel corso degli anni, diversi istituti di ricerca e organismi investigativi hanno tentato di stimare il fatturato della 'Ndrangheta. Le cifre variano notevolmente a seconda della metodologia, del periodo di riferimento e dell'ambito geografico considerato (Italia vs. globale):
- Eurispes (2004): Stimava un giro d'affari di 36 miliardi di euro.
- Masciandaro (Bocconi, circa 2004): Ipotizzava una cifra di 55 miliardi di euro, includendo i proventi da riciclaggio, pari a circa il 5% del PIL italiano dell'epoca.
- Eurispes (2008): Indicava un fatturato di 44 miliardi di euro (stima per difetto), pari al 2.9% del PIL italiano, con il 62% derivante dal narcotraffico.
- Transcrime (2013): Ridimensionava le stime per tutte le mafie italiane a 25.7 miliardi di euro annui totali, attribuendo alla 'Ndrangheta il 33%, ovvero circa 8.5 miliardi di euro.
- Demoskopika (2013): Proponeva una stima molto più alta, pari a 53 miliardi di euro (equivalente al 3.5% del PIL italiano), fornendo anche una ripartizione per attività.
- Coldiretti/Eurispes (2018): Focalizzandosi sul settore agroalimentare, stimava il business delle "Agromafie" (in cui la 'Ndrangheta ha un ruolo rilevante) a 24.5 miliardi di euro.
- DIA (2022): Ha fornito una stima del giro d'affari globale della 'Ndrangheta pari a 150 miliardi di euro.
Le enormi discrepanze tra queste stime (da 8.5 a 150 miliardi di euro) evidenziano la difficoltà intrinseca nel misurare flussi finanziari illeciti e nascosti. Potrebbero riflettere anche differenze metodologiche (es. inclusione o meno dei ricavi da attività legali infiltrate) e di perimetro geografico. Tuttavia, anche le stime più conservative collocano la 'Ndrangheta tra le più potenti organizzazioni criminali al mondo dal punto di vista economico.
- Eurispes (2004): Stimava un giro d'affari di 36 miliardi di euro.
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Fonti di Profitto La principale fonte di guadagno rimane il narcotraffico. La stima Demoskopika del 2013 attribuiva al traffico di droga ben 24.2 miliardi dei 53 miliardi totali.
Altre attività estremamente redditizie includono il traffico illecito di rifiuti (stimato a 19.6 miliardi), seguito da estorsione e usura (2.9 miliardi), appropriazioni indebite (2.4 miliardi) e gioco d'azzardo illegale (1.3 miliardi). Traffico d'armi, prostituzione, contraffazione e traffico di esseri umani contribuirebbero per cifre inferiori al miliardo ciascuna. La stima Eurispes del 2008 indicava che il 62% dei 44 miliardi proveniva dalla droga.
Tabella 2: Stime Fatturato Annuale 'Ndrangheta per Attività (Varie Fonti)
Fonte / Anno | Fatturato Totale Stimato (€ Mld) | Traffico Droga (€ Mld / %) | Traffico Rifiuti (€ Mld) | Estorsione/Usura (€ Mld) | Gioco d'Azzardo (€ Mld) | Altro (€ Mld) | Note |
Eurispes / 2004 | 36 | N.D. | N.D. | N.D. | N.D. | N.D. | |
Masciandaro / ~2004 | 55 | N.D. | N.D. | N.D. | N.D. | N.D. | Include riciclaggio, ~5% PIL Italia |
Eurispes / 2008 | 44 | 27.3 (62%) | N.D. | N.D. | N.D. | 16.7 (38%) | ~2.9% PIL Italia |
Transcrime / 2013 | ~8.5 | N.D. | N.D. | N.D. | N.D. | N.D. | 33% del totale mafie italiane (25.7 Mld) |
Demoskopika / 2013 | 53 | 24.2 | 19.6 | 2.9 | 1.3 | ~5.0 | ~3.5% PIL Italia, include armi, prostituzione etc. |
DIA / 2022 | 150 | N.D. | N.D. | N.D. | N.D. | N.D. | Stima Globale |
Fonte: Elaborazione basata su.
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Riciclaggio e Reinvestimento La gestione e il riciclaggio di questi enormi capitali illeciti sono cruciali per la sopravvivenza e l'espansione dell'organizzazione. La 'Ndrangheta utilizza strategie sofisticate per ripulire il denaro sporco, reinvestendolo nell'economia legale.
I metodi includono:- Investimenti in settori economici leciti: edilizia, immobiliare, ristorazione, turismo, sanità, trasporti, grande distribuzione, energie rinnovabili.
- Utilizzo di reti finanziarie complesse: trasferimento di fondi attraverso conti bancari in paradisi fiscali o paesi con legislazioni meno stringenti.
- Creazione di società di comodo e utilizzo di prestanome: per schermare la reale proprietà degli asset.
- Acquisizione di imprese in crisi: tramite prestiti usurari o offerte di acquisto apparentemente vantaggiose.
- Collaborazione con professionisti e intermediari: avvocati, commercialisti, broker finanziari che facilitano le operazioni di riciclaggio ("area grigia").
Questo sistematico reinvestimento non serve solo a ripulire il denaro, ma rappresenta una strategia fondamentale per consolidare il potere, espandere l'influenza e raggiungere una sorta di invulnerabilità economica e sociale.
I capitali vengono spesso spostati dalle aree di origine verso regioni economicamente più dinamiche, in Italia (Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto, Toscana ) e all'estero (Germania, Svizzera, Nord America sono citati come importanti hub di riciclaggio ), dove possono generare maggiori profitti e mimetizzarsi più facilmente nel tessuto economico legale. La Direzione Investigativa Antimafia dedica una parte significativa delle proprie risorse all'analisi delle segnalazioni di operazioni sospette (SOS) per intercettare questi flussi finanziari. Questa strategia di reinvestimento trasforma il volatile contante criminale in asset stabili e influenza politico-economica, rendendo la 'Ndrangheta un attore profondamente radicato nel sistema. - Investimenti in settori economici leciti: edilizia, immobiliare, ristorazione, turismo, sanità, trasporti, grande distribuzione, energie rinnovabili.
7. Espansione Globale: La Piovra Oltre i Confini Italiani
Una delle caratteristiche distintive della 'Ndrangheta contemporanea è la sua capillare espansione globale. È considerata l'unica mafia italiana ad avere una presenza strutturata in tutti e cinque i continenti
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Presenza Internazionale Le indagini e le relazioni degli organismi investigativi nazionali e internazionali (DIA, Europol, Interpol) delineano una mappa complessa della presenza 'ndranghetista nel mondo:
- Europa: Il continente europeo è l'area di maggiore espansione e radicamento al di fuori dell'Italia. Presenze significative e operative sono documentate in Germania (rivelata drammaticamente dalla strage di Duisburg nel 2007
, ma attiva da molto prima e considerata un hub cruciale per traffici e riciclaggio ), Spagna e Paesi Bassi (importanti hub logistici per l'importazione di cocaina ), Belgio , Francia , Svizzera (soprattutto per attività finanziarie e di riciclaggio ), Regno Unito , Portogallo , Austria , Romania e altri paesi dell'Est Europa. - Americhe: Il continente americano è fondamentale sia come fonte primaria di approvvigionamento della cocaina sia come area di insediamento e investimento. Il Canada ospita strutture 'ndranghetiste radicate da decenni, particolarmente a Toronto, considerate tra le più potenti al di fuori dell'Italia.
Negli Stati Uniti la presenza è documentata fin dagli inizi del XX secolo , e continua ad essere operativa. Il Sud America (Colombia, Perù, Bolivia, Brasile, Argentina) è il cuore del narcotraffico, dove la 'Ndrangheta intrattiene rapporti diretti con i cartelli produttori. - Australia: Anche qui la presenza è storica, risalente almeno agli anni '70, legata ai flussi migratori calabresi e attiva nel narcotraffico e nel reinvestimento dei capitali.
- Africa: Il continente africano, in particolare l'Africa occidentale, è diventato un'importante area di transito e stoccaggio per le rotte della cocaina dirette verso l'Europa.
- Europa: Il continente europeo è l'area di maggiore espansione e radicamento al di fuori dell'Italia. Presenze significative e operative sono documentate in Germania (rivelata drammaticamente dalla strage di Duisburg nel 2007
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Modalità di Espansione L'espansione globale della 'Ndrangheta non è casuale, ma segue un modello preciso: la replicazione della struttura del "Locale" nei territori di infiltrazione.
Vengono costituite all'estero delle vere e proprie filiali dell'organizzazione, che mantengono stretti legami con la "casa madre" in Calabria (in particolare con la "Mamma" di San Luca ) e ne riproducono gerarchie, regole e rituali. Questa strategia di "colonizzazione" criminale, che spesso ha sfruttato i canali dell'emigrazione calabrese, mira a creare strutture permanenti e radicate nei nuovi territori, garantendo un controllo più profondo e duraturo rispetto a semplici alleanze commerciali. -
Reti Transnazionali Per operare su scala globale, la 'Ndrangheta ha sviluppato una fitta rete di alleanze e contatti con altre organizzazioni criminali. Fondamentali sono i rapporti con i cartelli sudamericani della cocaina, dei quali è diventata l'interlocutore privilegiato in Europa.
La sua affidabilità, garantita dalla forte coesione interna basata sui vincoli di sangue e dall'omertà, e la sua comprovata capacità logistica nel movimentare ingenti quantitativi di droga, la rendono un partner ideale per i produttori. Esistono anche collegamenti con gruppi criminali balcanici e con altre mafie italiane all'estero. Per mascherare le attività illecite, vengono utilizzate strutture imprenditoriali internazionali, come società di import-export o compagnie di pesca. -
Contrasto Internazionale La dimensione transnazionale della 'Ndrangheta rende indispensabile una forte cooperazione internazionale tra le forze di polizia e le autorità giudiziarie. Organismi come Europol (che monitora costantemente le attività delle reti criminali europee nei suoi report SOCTA
e coordina operazioni e reti come CARIN e ARO per il recupero dei beni ), Interpol (con il progetto specifico I-CAN - Interpol Cooperation Against 'Ndrangheta ) ed Eurojust svolgono un ruolo cruciale nel facilitare lo scambio di informazioni e il coordinamento delle indagini. La DIA italiana partecipa attivamente a queste piattaforme e a gruppi di lavoro bilaterali con paesi come Germania, Austria, Paesi Bassi e Francia. Numerose operazioni congiunte hanno portato all'arresto di centinaia di affiliati e al sequestro di ingenti quantitativi di droga e beni in diversi paesi.
8. La Strategia dell'"Invisibilità": Perché la 'Ndrangheta Non Ostenta
Una delle caratteristiche più peculiari e strategicamente rilevanti della 'Ndrangheta è la tendenza dei suoi affiliati, anche ai vertici, a mantenere un basso profilo e a evitare ostentazioni di ricchezza, a differenza di quanto osservato in altre organizzazioni mafiose o in determinati periodi storici. Questa strategia dell'"invisibilità" o del "mimetismo" è funzionale alla sua sopravvivenza e al suo successo.
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Basso Profilo e Apparenza di Normalità Gli affiliati alla 'Ndrangheta tendono a condurre una vita apparentemente normale, spesso modesta, confondendosi nel tessuto sociale.
Esemplare è il caso di boss di alto livello scoperti a vivere in abitazioni umili, magari percependo pensioni di invalidità o sussidi statali. Questa scelta contrasta con l'immagine stereotipata del mafioso ricco e appariscente. La 'Ndrangheta è stata definita la "mafia sommersa" o "silente" , proprio per questa sua capacità di operare nell'ombra. Storicamente, la scarsa conoscenza del fenomeno da parte dell'opinione pubblica e degli stessi inquirenti è stata uno dei suoi punti di forza. -
Motivazioni Strategiche Il basso profilo non è solo una questione di stile, ma una scelta operativa estremamente vantaggiosa. Evitare l'ostentazione permette di:
- Ridurre l'attenzione delle forze dell'ordine: Meno visibilità significa meno probabilità di attirare indagini e controlli.
- Facilitare l'infiltrazione: Mimetizzarsi nell'economia legale e nelle istituzioni è più facile se non si desta sospetto. Permette di costruire relazioni con persone insospettabili (imprenditori, politici, funzionari) che possono diventare inconsapevoli o consapevoli strumenti dell'organizzazione.
- Garantire longevità operativa: Operare sotto traccia consente di portare avanti attività criminali complesse e di lungo periodo senza interferenze.
Questa strategia è perfettamente coerente con l'evoluzione della 'Ndrangheta verso un modello prevalentemente affaristico-imprenditoriale, dove la penetrazione silenziosa dell'economia e la corruzione sono più efficaci della violenza manifesta (che rimane comunque uno strumento utilizzabile quando necessario). L'invisibilità è, in sostanza, il camuffamento ideale per la predazione economica.
- Ridurre l'attenzione delle forze dell'ordine: Meno visibilità significa meno probabilità di attirare indagini e controlli.
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Motivazioni Culturali Accanto alle ragioni strategiche, possono contribuire a questa scelta anche fattori culturali. La cultura dell'omertà e della segretezza è un pilastro dell'organizzazione
, e un basso profilo ne è la naturale conseguenza. Potrebbe anche riflettere valori tradizionali della società calabrese, che in passato potevano enfatizzare la sostanza rispetto all'apparenza, o una profonda diffidenza verso l'esterno e l'autorità. I fortissimi legami familiari potrebbero inoltre incoraggiare il reinvestimento della ricchezza all'interno della rete parentale o della comunità di origine, piuttosto che in consumi individuali vistosi. Anche la facciata di religiosità e devozione, spesso esibita , può contribuire a proiettare un'immagine di umiltà che mal si concilia con l'ostentazione. -
Apprendimento Organizzativo? È possibile ipotizzare che la scelta del basso profilo sia anche il risultato di un processo di apprendimento organizzativo. La 'Ndrangheta potrebbe aver osservato le conseguenze negative – in termini di forte reazione dello Stato e repressione – subite da altre organizzazioni mafiose, come Cosa Nostra nel periodo delle stragi del 1992-93
, che avevano adottato strategie più apertamente conflittuali o di maggiore visibilità. La conclusione potrebbe essere stata che l'invisibilità e l'infiltrazione silenziosa rappresentano una strategia più sicura e sostenibile nel lungo periodo per garantire la sopravvivenza e la prosperità dell'organizzazione.
9. La 'Ndrangheta Oggi e Domani (fino al 2025): Evoluzione e Continuità
Analizzare la 'Ndrangheta contemporanea significa cogliere un complesso intreccio di profonde trasformazioni e di sorprendenti elementi di continuità rispetto al passato. L'organizzazione dimostra una notevole capacità di adattamento alle sfide del presente e del futuro prossimo, pur mantenendo salde le proprie radici strutturali e culturali.
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Confronto Passato/Presente: Cambiamenti e Persistenze L'evoluzione della 'Ndrangheta è stata radicale sotto molti aspetti:
- Cambiamenti: Da entità criminale prevalentemente agro-pastorale e localizzata
, si è trasformata in una holding criminale globale. Le attività principali sono passate dai sequestri di persona degli anni '70-'80 al dominio del narcotraffico internazionale e a complesse operazioni finanziarie. L'infiltrazione nell'economia legale e nelle istituzioni è diventata più sistematica e sofisticata. L'organizzazione ha abbracciato pienamente le opportunità offerte dalla globalizzazione dei mercati e dalle nuove tecnologie (comunicazioni criptate, dark web, forse intelligenza artificiale). L'enfasi si è spostata sempre più verso una mentalità "affaristica" e finanziaria. - Persistenze: Nonostante i cambiamenti, alcuni tratti fondamentali rimangono immutati. La struttura portante basata sulla famiglia ('ndrina) e sui vincoli di sangue continua ad essere il fondamento dell'organizzazione.
La Calabria, e in particolare l'area della Locride e dell'Aspromonte, rimane il baricentro simbolico e strategico. I rituali di affiliazione e i codici d'onore, pur adattandosi ai tempi, persistono come elementi centrali dell'identità e della coesione interna. La struttura di vertice unitaria (Provincia/Crimine), che coordina le attività a livello sovra-locale, è stata confermata e rimane operativa. L'incontro annuale al Santuario di Polsi continua a svolgersi, simboleggiando l'unità dell'organizzazione. Infine, la capacità di esercitare violenza, sebbene usata in modo più mirato e meno plateale rispetto al passato, rimane una componente essenziale del suo potere, come dimostrano episodi di faide o omicidi anche in tempi relativamente recenti.
Questa capacità unica di sintetizzare tradizione e modernità è forse la principale chiave della sua forza. La 'Ndrangheta non ha sostituito le sue radici culturali con pratiche moderne, ma utilizza la forza della tradizione (lealtà familiare, omertà, ritualità) come piattaforma per lanciare e sostenere le sue operazioni criminali globali, finanziarie e tecnologiche. Questa dualità la rende eccezionalmente resiliente e difficile da contrastare.
- Cambiamenti: Da entità criminale prevalentemente agro-pastorale e localizzata
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Adattabilità e Resilienza La storia della 'Ndrangheta è una storia di continuo adattamento.
L'organizzazione ha dimostrato di saper sfruttare a proprio vantaggio le crisi economiche (aumentando l'usura e l'acquisizione di imprese in difficoltà ), i cambiamenti tecnologici (adottando rapidamente nuovi strumenti di comunicazione e finanziari ) e le pressioni investigative (modificando rotte, metodi di riciclaggio e strategie operative). -
Sfide Attuali (fino al 2025) Nel contesto attuale e nel futuro immediato, la 'Ndrangheta si trova di fronte a nuove opportunità e sfide, che rappresentano altrettanti fronti di preoccupazione per le autorità:
- PNRR e Grandi Eventi: L'enorme flusso di fondi pubblici legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e ai grandi eventi come le Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026 rappresenta un'attrattiva irresistibile per le organizzazioni criminali.
Il rischio di infiltrazione negli appalti e nei subappalti è considerato altissimo, specialmente nelle regioni del Nord Italia dove la 'Ndrangheta ha già una presenza consolidata. Questo targeting specifico di grandi flussi di denaro pubblico non è semplice opportunismo, ma indica una capacità di pianificazione strategica e di intelligence volta a penetrare processi economici e burocratici complessi, configurandosi quasi come una forma di "guerra economica" allo Stato. Sono stati predisposti protocolli di legalità e sistemi di monitoraggio rafforzati per contrastare questo rischio. - Tecnologia: L'uso sempre più massiccio di comunicazioni criptate (spesso su piattaforme dedicate e chiuse), del dark web per il commercio illecito, delle criptovalute per il riciclaggio e potenzialmente dell'intelligenza artificiale per ottimizzare le operazioni o diffondere disinformazione, pone sfide investigative significative.
- Globalizzazione: La crescente interconnessione dei mercati finanziari e delle rotte commerciali rende ancora più complessa la tracciabilità dei flussi di denaro e merci illecite.
- PNRR e Grandi Eventi: L'enorme flusso di fondi pubblici legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e ai grandi eventi come le Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026 rappresenta un'attrattiva irresistibile per le organizzazioni criminali.
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Prospettive Future e Contrasto Nonostante i successi investigativi e giudiziari, la 'Ndrangheta rimane una minaccia formidabile e in continua evoluzione. La sua capacità di adattamento, la sua potenza economica, la sua rete globale e il suo profondo radicamento sociale (in Calabria ma anche in altre aree) suggeriscono che la lotta sarà ancora lunga e complessa.
Il contrasto efficace richiede un impegno costante e coordinato a livello nazionale e internazionale, che vada oltre la semplice repressione criminale. È fondamentale continuare a rafforzare la cooperazione internazionale (come avviene con il progetto I-CAN ), potenziare le indagini finanziarie e patrimoniali per colpire i beni dell'organizzazione , e implementare misure preventive efficaci per proteggere l'economia legale e gli appalti pubblici dalle infiltrazioni.
10. Conclusioni: Comprendere per Contrastare
L'analisi condotta in questo report ha delineato il percorso straordinario e inquietante della 'Ndrangheta: da fenomeno criminale radicato nella complessa realtà socio-economica della Calabria ottocentesca, a organizzazione mafiosa tra le più potenti, ricche e globalmente estese del pianeta.
L'evoluzione delle sue attività criminali, dalla fase brutale dei sequestri di persona come metodo primario di accumulazione di capitale
Il potere economico raggiunto, stimato in decine se non centinaia di miliardi di euro annui
La minaccia posta dalla 'Ndrangheta è dunque sistemica e in continua evoluzione, capace di sfruttare le opportunità offerte dalla globalizzazione e dalle nuove tecnologie.
Comprendere la storia, la struttura, la cultura, le strategie e l'evoluzione della 'Ndrangheta, come si è tentato di fare in questa relazione, è il primo passo indispensabile per poterla combattere efficacemente.
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